Se in queste prime settimane di estate vi capita di fare una scampagnata fra le verdi valli della Gran Bretagna e scorgere al vostro fianco due o più auto che “dialogano” fra di loro, non temete. Non state dentro un film di fantascienza e neppure vi ha dato di volta il cervello.
Siete semplicemente capitati nel bel mezzo del progetto UK CITE, con cui Jaguar Land Rover sta sperimentando una flotta di veicoli connessi in grado di aprire la strada alla guida autonoma.
Costato 7,1 milioni di sterline, il progetto mira alla realizzazione della prima infrastruttura connessa del Regno Unito: più di 64 km di strada disporranno di un’innovativa combinazione di tecnologie wireless (Dedicated Short Range Communication, reti 3/4G e a fibra ottica), che assicurano una connessione costante tra veicoli e tra questi e le infrastrutture.
“La connessione veicolo-veicolo e veicolo-ambiente (nota come V2X) è un passaggio vitale per l’impiego sicuro e su larga scala dei veicoli autonomi”, spiegano alla casamadre. “Le più recenti tecnologie connesse integrano gli altri sensori dei veicoli consentendo di “vedere” più lontano, e “parlare” ad altri veicoli, ad infrastrutture, pedoni e reti. Ad esempio, un avviso che segnali che il veicolo che precede – non visibile perché nascosto da una curva – sta frenando bruscamente, può evitare un incidente. Il sistema in grado di operare sia con la guida manuale sia con quella autonoma, migliorerà notevolmente la sicurezza stradale a tutti i livelli di autonomia”.
“Per poter sfruttare tutti i vantaggi dei veicoli autonomi dobbiamo approfondire l’infrastruttura necessaria a supportarne l’operatività”, spiega Colin Lee, Connectivity Manager di Jaguar Land Rover. “La connettività non solo avvicina la realizzazione dei veicoli autonomi, ma crea la piattaforma che nei prossimi anni offrirà ai nostri clienti un maggior numero di caratteristiche di sicurezza derivate da questa tecnologia”.
Jaguar Land Rover proverà una gamma di dispositivi connessi come l’allerta elettronico di frenata d’emergenza (EEBL), l’allerta avvicinamento di veicolo di emergenza (EVW), le informazioni a bordo su segnaletica (IVS) per cantieri stradali (RWW) e condizioni del traffico (TCW).
“Stiamo lavorando a fianco di eccezionali esperti di tutto il mondo automobilistico ed accademico – conclude Lee – e non vediamo l’ora di portare il progetto alla prossima fase di test.”
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Fonte: www.larepubblica.it