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Vela e motori high-tech, un binomio possibile: è il caso di Land Rover BAR, il team inglese che si cimenta nelle Louis Vuitton America's Cup World Series, quelle dei catamarani AC45. Vere e proprie F1 dell'acqua, capaci di sollevarsi sul mare come gli aliscafi grazie alle derive "foil".
Corsa al trofeo. La prossima tappa dell'America's Cup si terrà a Portsmouth dal 22 al 24 luglio. Il catamarano di Land Rover BAR è terzo in classifica, non lontano da Emirates New Zealand e Oracle Team Usa: i velisti inglesi vogliono sfruttare la tecnologia fornita dallo sponsor di Coventry per essere ancora più competitivi e portare a casa la prima vittoria nella competizione, arrivata al 35° appuntamento in 165 anni di storia.
Come in pista. Come nella telemetria delle due e delle quattro ruote, anche nella vela le routine di machine learning (l'autoapprendimento dei robot) e l'elaborazione dei big data possono fare la differenza, fornendo indicazioni preziose per migliorare le performance della barca e le strategie di regata. Ogni giorno, Land Rover invia 16 GB di dati al team dell'America's Cup: il livello e la quantità di informazioni, spiega la Casa, sono paragonabili a quelle che si vedono in Formula 1.
Il progetto autonomo. La tecnologia impiegata dalla Land Rover nell'America's Cup ha molto a che spartire con la guida autonoma studiata dal Costruttore. Entro la fine dell'anno, il primo veicolo di ricerca inizierà a percorrere il corridoio high-tech tra le città di Coventry e Solihull, un test bed di quasi 66 km nato per testare l'auto-robot e le piattaforme V2X (vehicle-to-vehicle e vehicle-to-infrastructure). Entro quattro anni, la flotta high-tech di Jaguar Land Rover raggiungerà le cento unità. D.C.
Fonte: http://www.quattroruote.it/news
